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Herpein, anfibi e rettili del Piemonte.

Da venerdì 28 settembre a domenica 4 novembre il Museo Civico “Federico Eusebio” ospiterà una nuova mostra di stampo naturalistico dal titolo “Herpein: anfibi e rettili del Piemonte” curata dal fotografo naturalista Paolo Rizzola.

L’idea di questa mostra nasce da un recente progetto di ricerca sulle specie erpetologiche presenti sul nostro territorio, animali spesso elusivi sia per abitudini che per habitat, tassello fondamentale del nostro ecosistema e buoni indicatori dello stato di salute del suolo e delle acque, purtroppo spesso soggetti a pregiudizi e superstizioni. Lo scopo della mostra è dunque far conoscere ai visitatori il mondo dell’erpetologia in tutte le sue sfaccettature.

Le fotografie immortalano le molteplici specie di anfibi e rettili autoctoni nel loro habitat naturale, tra cui specie molto rare e di difficile avvistamento quali la Vipera walser scoperta agli inizi del 2016, specie sopravvissuta alle glaciazioni che ha trovato rifugio solo sulle Alpi piemontesi nord-orientali; la Salamandra di Lanza (Salamandra lanzai) endemica delle Alpi Cozie; o il Geotritone di Strinati(Speleomantes strinatii) anfibio che vive principalmente in grotta.


Le specie che si potranno osservare:

ANFIBI:

Rana agile – Rana dalmatina (Bonaparte, 1838) Rana montana – Rana temporaria (Linnaeus, 1758) Rana Verde – Pelophylax spp. Tritone Punteggiato – Lissotriton vulgaris (Linneo, 1758) Tritone Alpestre – Ichtyosaura alpestris (Laurenti, 1768) Tritone Crestato – Triturus carnifex (Laurenti, 1768) Rospo comune – Bufo bufo (Linneo, 1758) Rospo Smeraldino – Bufotes viridis (Laurenti, 1768) Raganella Italiana – Hyla intermedia (Boulenger, 1882) Salamandra Pezzata – Salamandra salamandra (Linneo, 1758) Salamandra di Lanza – Salamandra lanzai (Salamandra lanzai Nascetti, Andreone, Capula & Bullini, 1988) Geotritone di Strinati – Speleomantes strinatii (Aellen, 1958)

RETTILI:

Orbettino – Anguis veronensis (Linneo, 1758) Vipera delle Alpi – Vipera Aspis (Linneo, 1758) Vipera di Walser – Vipera walser (Ghielmi, Menegon, Marsden, Laddaga, Ursenbacher, 2016) Saettone – Zamenis longissimus (Laurenti, 1768) Biacco – Hierophis viridiflavus (Lacépède, 1789) Colubro di Riccioli – Coronella Girondica (Daudin, 1803) Natrice dal collare – Natrix natrix (Linneo, 1758) Natrice Tassellata – Natrix tessellata (Laurenti, 1768) Lucertola muraiola – Podarcis muralis (Laurenti 1768) Ramarro – Lacerta bilineata (Daudin, 1802)


Paolo Rizzola, classe 1982, è un fotografo naturalista con diverse mostre naturalistiche all’attivo, alcune pubblicazioni su riviste del settore, più volte finalista in alcuni dei più prestigiosi concorsi fotografici europei e 3° posto al concorso naturalistico francese Festival de l’Oiseau et de la Nature 2018. Sposato, con due figli con i quali condivide la passione per la natura, dopo aver sperimentato altre tecniche fotografiche, si è avvicinato alla fotografia naturalistica circa otto anni fa, potendo così unire alla sua passione per la fotografia, quella per la natura, coltivata fin da bambino. Paolo ci spiega: <Sto cercando di trasmettere il rispetto per ogni forma di vita ai miei figli, che mi rendono orgoglioso ogni volta che riconoscono una specie di animale o fiore senza chiamarlo genericamente “rana” o “fiorellino”. Oppure, quando capita che, durante le uscite domenicali, Sergio voglia fotografare al posto mio e, sorreggendo la pesante attrezzatura, tutto tremante cerchi di scattare qualche immagine>.

Negli ultimi due anni, ha partecipato a progetti di ricerca e salvaguardia delle specie anfibie nell’Astigiano e nel Cuneese, per mostrare la ricca biodiversità di quelle zone e per sensibilizzare soprattutto i suoi concittadini sull’importanza di quel patrimonio. Nella fotografia naturalistica vede un modo per accrescere le proprie conoscenze e per migliorarsi: da autodidatta, ha studiato ogni singola specie che si apprestava a fotografare, per poterla ritrarre al meglio nel suo habitat.

<La fotografia mi aiuta anche a combattere lo stress: per me non c’è nulla di meglio dell’istante in cui inquadro nel mirino della reflex il soggetto tanto agognato e mi rendo conto che sarà un’ottima immagine, magari dopo aver affrontato una levataccia e qualche chilometro di camminata in zone impervie>.

La mostra sarà visitabile durante l’orario di apertura del Museo: dal Martedì al Venerdì 15.00-18.00; Sabato, Domenica e festivi 10.00-13.00 e 15.00-19.00.

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